ORGANIZZA IL TOUR DELLA PROIEZIONE DEL FILM NELLA TUA CITTA' !

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CONTINUA LA CAMPAGNA "CIP6 o CI FAI?". Durante le serate saranno raccolte le adesioni alla vertenza per il recupero dei soldi, che ci sono stati sottratti dalle bollette elettriche con i CIP6, cioè i finanziamenti pubblici truffaldinamente dirottati dalle rinnovabili VERE in favore di inceneritori ed altri impianti inquinanti ed obsoleti. Occorrono le fotocopie del documento di identità e della bolletta elettrica e 10€, per le spese legali sostenute dall'associazione dirittoalfuturo.it, per ogni utenza domestica e 20€ per ogni utenza non domestica.

CONTRIBUISCI ANCHE TU ALLA MAPPATURA! Invia una segnalazione sul tema rifiuti: desiozone@gmail.com


Visualizza MAPPA INCENERITORI LOMBARDIA in una mappa di dimensioni maggiori

venerdì 26 febbraio 2010

27-28 febbraio: weekend nazionale contro i sussidi all'incenerimento (cip6)

IN OCCASIONE DELLA DUE GIORNI DI  MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO IL SUSSIDIO ALL'INCENERIMENTO (CIP6):

- 27 febbraio h 12 volantinaggio fuori da palazzo Marino a Milano su cip6 e art.32 in coincidenza con convegno sulla Costituzione in sala Alessi

- 28 FEBBRAIO h 19: continua il "Montagna di balle" + cip6 TOUR al CLUB GIALLO - via Bellini 13/A, Cusano Milanino
 
Vertenza nazionale per il recupero del 7% della bolletta elettrica truffaldinamente destinato agli inceneneritori invece che alle rinnovabili VERE! dirittoalfuturo.it

EUROPA METTE IN MORA IL GOVERNO ITALIANO PER I CIP6, INTANTO SI PREPARANO LE MOBILITAZIONI “NO SUSSIDI” ALL’INCENERIMENTO DEL 27-28 FEBBRAIO !!!

AMBIENTEFUTURO NEWS 16 FEBBRAIO 2010: EUROPA METTE IN MORA IL GOVERNO ITALIANO PER LO SCANDALO DEI CIP6, INTANTO SI PREPARANO LE MOBILITAZIONI "NO SUSSIDI" ALL'INCENERIMENTO DEL 27-28 MENTRE CRESCE LA MOBILITAZIONE INTERNAZIONALE CONTRO L'INCENERITORE DI PARMA.

 

L'EUROPA BATTE UN COLPO CONTRO I CIP6

E' del 29 gennaio la notizia con la quale il Governo italiano con una missiva al presidente del consiglio VIENE POSTO SOTTO PROCEDURA D'INFRAZIONE vedi www.ambientefuturo.org  per aver adottato e reiterato i generosi sussidi alle energie "assimilate" (combustione dei cascami dell'industria petrolifera ed inceneritori) distorcendo la "concorrenza" con altri paesi e con altre fonti di energia. Questo è un risultato importante poiché da tempo la Rete Italiana Rifiuti Zero si batte contro questa TRUFFA.

E' certo, almeno in parte, sta pesando la VERTENZA NAZIONALE CHE L'ASSOCIAZIONE DIRITTO AL FUTURO, con il supporto della rete nazionale rifiuti zero va sviluppando da circa 1 anno raccogliendo le richieste di rimborso dei titolari di bolletta che si sentono truffati dal GSE.

Gestore del Servizio Elettrico a cui sono già arrivate le prime contestazioni a cui ne seguiranno altre migliaia. A questo proposito per i giorni 27 e 28 febbraio DIRITTO AL FUTURO www.dirittoalfuturo.it ha indetto DUE GIORNATE NAZIONALI DI ULTERIORE RACCOLTA DI RICHIESTE DI RIMBORSO a cui auspichiamo la massima adesione delle realtà locali che già in più di 30 Comuni capoluogo ed in circa 70 comuni di 14 regioni hanno aperto la vertenza.

Intanto ricordiamo che è possibile aderire alla battaglia anche a distanza da www.dirittoalfuturo.it e da www.ambientefuturo.org

lunedì 22 febbraio 2010

Fwd: Donne Madri latte avvelenato Fw: latte materno, diossine e pcb

---- Original Message -----

From: "Patrizia Gentilini" <patrizia.gentilini@villapacinotti.it>
To: "giulia lo pinto" <antonio.fabbri.leg@alice.it>
Sent: Tuesday, February 16, 2010 8:24 AM
Subject: latte materno, diossine e pcb

> Cari Amici,
> in questo articolo ho affrontato un tema delicatissimo: quello
> dell'inquinamento del latte materno...
> Dobbiamo diffondere queste conoscenze anche se scomode perchè vogliamo
> dare Vita e non veleni!
> Patrizia Gentilini
>
>


carissima Patrizia,

                                           ti ringrazio per questo studio sperimentale, la tua ennesima fatica, costruita per noi e per tutti con la tua incontenibile generosità.

 

 I tuoi interrogativi contengono in sè la risposta. La tua ricerca, offerta gratuitamente all'uomo comune come me, sta lì a dimostrare che l'uomo si difenderebbe dai suoi assassini solo attraverso la conoscenza, che se vuole, egli si può conquistare.

La conquista della sua libertà minima, cioè la libertà di vivere senza suicidarsi, dipende sempre di più dal suo sacrificio.Di voler sapere.

 

Ma il sacrificio di energie necessario per la conoscenza diventa ogni giorno più radicale, faticoso e doloroso. D'altra parte, già la sola necessità di sopravvivere impone un consumo enorme di tempo e di energie smisurato, per potersi pagare solo il vitto e l'alloggio. In questo modello di sviluppo la tecnologia, fingendo di dare una mano, ha in realtà invaso e confuso la mente dell'uomo quando volesse scegliere quante ore  impiegare per una possibile consapevolezza. 

A ben guardare, un abisso sempre più incolmabile si spalanca tra il desiderio e la libertà di vivere, e il tempo necessario a comprendere come si fa. In realtà il modello di sviluppo ti sta obbligando a rinunciare di fatto alla conoscenza, ormai troppo ardua, allo scopo di ricondurti diritto diritto e senza rivolte, al tuo stesso suicidio e all'omicidio degli altri.

Il potere-denaro nasce e si perpetua dentro la sua maledizione di ansia e di angoscia, scambiando il proprio cordone ombelicale per un cappio minaccioso e interrogando la luce e le ombre del suo "primo" mondo come fossero l'abbaglio dei propri fantasmi primordiali.

Il tuo studio è scientifico. E, proprio perchè sperimentale, indica una interpretazione veritiera cui affidarsi, per pretendere l'abbandono del businness velenoso dell'incenerimento dei rifiuti.

E' vero. Secondo la teoria evoluzionista, seguendo il percorso dei nostri antenati , siamo passati dalla fase di involontari predatori per natura, a quello di volontari assetati buongustai del sapore del sangue.

E certamente non sarebbe migliore il risultato etico-filosofico o etico-religioso, se dovessimo accettare più o meno le stesse conclusioni, seguendo la teoria creazionista.

Sta di fatto,a mio parere, che il "furto e la requisizione del sapere" ha fatto la storia dell'uomo.  "Il nome della rosa" (vedi libro di Umberto Eco), attraverso le interpretazioni più diverse nel tempo e nello spazio,ha promosso e perpetuato appunto il cosiddetto modello di sviluppo basato sulla distinzione tra schiavi e padroni.

Padroni dichiarati, con spada e corona, e padroni mascherati, chierici o politici, più o meno sempre sedicenti sapienti e quindi padroni anche del diritto di vita e di morte.

La conoscenza è in generale una conquista che richiede desiderio,abnegazione, sacrificio e dolore.

Come sarà possibile estenderla oggi all'uomo comune?

Come sarà possibile evitare che l'uomo si sottragga al suo destino di vittima.

Come sarà possibile che la fede in qualche panzana sia finalmente sostituita dalla consapevolezza?

 

Ciao e grazie a nome di tutti.       rino sanna              

bqueste le  Conclusioni di  Patrizia

Non aver dato, almeno fino ad ora, il giusto risalto al fatto che il latte materno, nelle aree

industrializzate, è pesantemente contaminato non può essere casuale; vien da pensare che l'aver

trascurato questo problema sia il frutto di una rimozione dei problemi più scomodi e

drammaticamente coinvolgenti, che vengono di fatto relegati in una sorta di "inconscio collettivo".

Riconoscere infatti l'esistenza di una pesante contaminazione del latte materno nelle aree

industrializzate non può non comportare, di conseguenza, il riconoscere il fallimento di un modello di

"sviluppo" di una società come l'attuale, che non si è mai curata delle conseguenze delle proprie

scelte e soprattutto delle ricadute su quella che dovrebbe essere al primo posto nei pensieri di una

comunità civile, cioè l'infanzia. Se percepiamo appieno la gravità di aver inquinato fin anche il latte

materno, non è più di consolazione sapere che determinati valori sono "nella media": essere

contaminati nella media, ammalati nella media o morti nella media non risparmia sofferenza e

dolore e soprattutto non consola quando si prende consapevolezza che questa "media" è superiore a

quanto sarebbe tollerabile o raccomandabile, non a causa di eventi ineluttabili, ma di scelte operate

deliberatamente. Il proverbiale "mal comune" deve cessare di essere considerato "mezzo gaudio" e

deve viceversa diventare lo stimolo ad unire le forze per trasformarlo in "bene comune".

..........

Per nessuna donna al mondo può esser accettabile anche solo l'idea di trasmettere al bimbo a

cui ha dato la Vita, attraverso il proprio latte, pericolosi veleni. La consapevolezza che questo,

purtroppo, è invece ciò che accade, non può non risvegliare le donne da un torpore durato già troppo

a lungo, spingendole a riprendersi il diritto di trasmettere vita e non veleni alle proprie creature!

Patrizia Gentilini- Associazione Medici per l' Ambiente- 13 Febbraio 2010

 
( leggi tutto nell'allegato studio dell'oncologa Patrizia Gentilini)

venerdì 12 febbraio 2010

TREVISO / Cittadini - inceneritori: 2 a 0

IN VENETO UNA GRANDE VITTORIA PER I CITTADINI, I COMITATI ED IL BUONSENSO:
Qualunque cittadino informato vorrebbe l'immediata chiusura degli inceneritori. Per almeno due ragioni: provocano tumori (vedi video) e sono antieconomici, finanziati dalla bolletta Enel con il Cip6. Paghiamo persino per morire. La Regione Veneto ha bloccato in modo definitivo la costruzione di due inceneritori. Ora bisogna smantellare gli altri!
"Caro Beppe, da Treviso ti comunichiamo un grosso passo avanti per l’alternativa all'incenerimento dei rifiuti.
I cittadini, parte dei politici locali e delle istituzioni, hanno iniziato ad aprire gli occhi. Si inizia a pensare al futuro dei nostri figli, a non ascoltare solo i mezzi d’informazione. Noi Grillitreviso, Lista civica comunale, Movimento a 5 Stelle da sempre spingiamo una delle Cinque Stelle (Rifiuti Zero) verso questa direzione. Lucia Tamai dei Comitati riuniti Rifiuti Zero di Treviso e Venezia:“Il Consiglio Regionale del Veneto, dopo 4 anni dalla presentazione del progetto, ha decretato la definitiva sospensione dell’iter autorizzativo per la costruzione di due impianti di incenerimento per la distruzione di 250mila tonnellate ciascuno di rifiuti speciali che Unindustra Treviso voleva imporre senza alcuna condivisione col territorio. Il voto riconduce la gestione dei rifiuti speciali all’interno della normativa vigente che indica la strada della riduzione, del riuso e del riciclo totale, e solo da ultimo l’incenerimento. Questo successo, conseguito grazie alla tenacia e alla responsabilità di comitati spontanei impegnati nella tutela della salute e dell’ambiente, pone le basi per un piano dei rifiuti innovativo e lungimirante".Noi non abbiamo mollato mai … Yes We can!" Maurizio Grillitreviso